“Architetto, io mi leverei di sotto… Qui crolla tutto!”
Lo sappiamo, il titolo appare quantomeno allarmante! Ma descrive esattamente la situazione che ci siamo trovati ad affrontare, quando iniziarono i lavori di restauro all’Oratorio di San Grato e Sant’Eusebio in frazione Gurgo a Pettinengo. Si tratta del classico “gioiello nascosto” del nostro Biellese, edificato per voto pubblico nella prima metà del Seicento. L’edificio era in gravissimo stato di dissesto e prossimo al collasso strutturale con varie porzioni delle coperture già crollate. Siamo pertanto intervenuti in emergenza per restaurare e salvare il meraviglioso edificio e restituirlo alla Comunità.
Per essere precisi, il titolo inquietante fu una frase effettivamente pronunciata dall’impresario edile poco prima di iniziare l’intervento alla parte svettante della torre campanaria che stava per crollare sulla sacrestia dove appunto si tratteneva l’incauto architetto indaffarato a far rilievi. Fortunatamente andò tutto bene e dopo un prudente intervento di messa in sicurezza, cominciammo il complesso lavoro di restauro.
L’articolato consolidamento strutturale è stato eseguito con una tecnologia di perforazione unica nel suo genere. Un inserimento “a secco” di dodici catene senza l’introduzione di liquidi nei già compromessi muri perimetrali. Risolti i problemi statici, sono state integralmente ricostruite le coperture soprastanti la navata unica con le imponenti capriate originali in legno di castagno. Anche le volte sono state oggetto di un intervento specializzato, con l’utilizzo di reti speciali in acciaio inox appositamente sagomate.
L’intervento, per il qualche ci siamo anche occupati della parte di ricerca contributi, fu realizzato con il contributo del Ministero per i Beni Culturali, la Compagna San Paolo di Torino e la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. L’edificio è oggi salvo e nuovamente operativo sebbene molto rimanga ancora da fare per riportarlo all’antico splendore. Gli ulteriori interventi di restauro saranno pertanto eseguiti per lotti successivi.